di Andrea Bonazzi
andrea.bonazzi@aleph.it
Una
poderosa stazione spaziale da battaglia delle dimensioni di una piccola
luna, munita di un’arma innovativa in grado di distruggere in un sol colpo
un intero pianeta: un gigante apparentemente inarrestabile abbattuto però
dal minuscolo caccia di Luke Skywalker nella battaglia di Yavin, come
la sua seconda versione fu distrutta presso la luna di Endor dall’incursione
del Millennium Falcon.
Il
progetto "Morte Nera" fu avanzato dal Governatore Tarkin in un piano generale
per il mantenimento dell’ordine imperiale, basato sul terrore. Tarkin
propose a Palpatine l’istituzione di una forza sovra-settoriale direttamente
rispondente all’imperatore, con poteri superiori all’autorità di
governo dei Moff locali, accusati di badare alla politica assai più
che alla sicurezza dell’Impero, per stroncare sul nascere ogni accenno
di ribellione nei sistemi esterni. Una dottrina che adotta la paura come
primario strumento di controllo aveva bisogno di un potente simbolo, secondo
il governatore: un’arma così devastante da costituire un deterrente
a qualsivoglia idea di opposizione, talmente vasta e formidabile da potersi
considerare invulnerabile, ed identificare con l’Impero stesso. Col nuovo
titolo di Grand Moff, Tarkin fu così nominato Governatore dei Settori
Esterni e gli venne affidato in segreto il progetto della stazione.
Pare
che un prototipo sperimentale della Morte Nera fosse stato realizzato
nel sistema di Kessel, costituito da una semplice struttura portante munita
soltanto di reattore, propulsione e cannone Sulperlaser.
La prima stazione operativa, quella distrutta presso
Yavin IV, fu costruita nell’orbita del pianeta Despayre, colonia penale
nel sistema periferico di Horuz, sfruttando la locale manodopera di reclusi
in impianti industriali di superficie e con un massiccio impiego di schiavi
wookiee. Il progettista Bevel Lemelisk fece un largo utilizzo di moduli
e strutture imperiali standard, sia per l’ecomomia d’uso di molti componenti
prefabbricati che per semplificare l’addestramento del personale e dell’equipaggio,
mentre l’operazione fu condotta in tale segretezza che nemmeno il Senato,
prima di essere sciolto da Palpatine, ne venne al corrente. Fortunatamente
un commando dell’Alleanza Ribelle riuscì ad impadronirsi degli
schemi tecnici della stazione durante le operazioni di salvataggio dell’Ammiraglio
Ackbar, prigioniero di Tarkin.
Il
Grand Moff Tarkin ebbe il comando della stazione, vice-comandanti furono
designati l’Ammiraglio Motti per la Marina Imperiale e il Generale Tagge
per l’Esercito. La Morte Nera imbarcava un intero Esercito di Settore,
più due intere legioni di fedelissimi Assaltatori agli ordini esclusivi
del Grand Moff sotto il diretto controllo imperiale. Quale inviato personale
dell’imperatore, Lord Darth Vader era al di sopra della normale catena
di comando, secondo in autorità, almeno nominalmente, al solo Tarkin.
La
stazione spaziale era divisa in ventiquattro moduli settoriali di superficie,
dodici per ogni emisfero, ognuno strutturato come una sottostazione autonoma,
talvolta specializzata come per l’area del Superlaser, dotata di complessi
urbani e di un comando di zona coordinato con il comando centrale. La
crosta abitabile aveva uno spessore tra i due e i quattro chilometri,
e nei vasti hangar e depositi interni la custodia in sospensione di gravità
di navi, mezzi, equipaggiamento e provvigioni era assicurata dalla protettiva
luminescenza dei campi di stasi.
La
gravità artificiale era generalmente orientata verso l’interno,
come in un planetoide naturale, ma la sua direzione poteva cambiare da
zona a zona secondo necessità, mentre il collegamento tra i diversi
ambienti era semplificato dall’assetto variabile dei velocissimi turboascensori,
muniti di compensatori gravitazionali. Gli hangar principali erano orientati
come perpendicolari al nucleo, isolati dal vuoto esterno tramite campi
di forza a trattenere l’atmosfera, e dalle strutture circostanti con portelloni
anti-blaster e turboascensori a prova di decompressione. Particolari erano
gli hangar per i TIE, comprendenti delle enormi rastrelliere a soffitto
suddivise in settantadue alloggiamenti, sufficienti per un’intera formazione,
in cui ogni singolo caccia era tenuto in sospensione sul ponte. L’accesso
dei piloti all’abitacolo attraverso il portello superiore era assicurato
da una rete di passerelle sovrastanti, mentre il decollo e l’attracco
dei TIE veniva esclusivamente affidato all’aggancio dei raggi traenti.
Più
che sui suoi limitati scudi deflettori, le difese della Morte Nera si
affidavano principalmente alla robusta corazzatura esterna, alla rete
di batterie turbolaser di superficie e alla dotazione formidabile di TIE
ed astronavi.
L’eccessiva
fiducia nel suo potenziale, non ultimo quello intimidatorio, e la sopravvalutazione
della tecnologia nei confronti della Forza ne decretarono tuttavia la
rovina, in specie nella Battaglia di Yavin in cui il solo Darth Vader
intuì una reale minaccia nell’attacco mirato dei caccia Ala-X e
Ala-Y, mentre il Grand Moff nemmeno ritenne necessario un impiego massiccio
delle pur numerose squadriglie di caccia TIE.
SPECIFICHE
TECNICHE
DIMENSIONI:
120 km. di diametro.
CAPACITÀ
DI CARICO: oltre il miliardo di tonnellate.
AUTONOMIA:
tre anni standard.
PROPULSIONE:
motori ionici sub-spaziali a bassa velocità; anche l’Iperguida
è sensibilmente più lenta che nelle grandi astronavi imperiali.
SCAFO:
corazzato in acciaio Quadanium.
EQUIPAGGIO:
265.675 unità di personale; 57.276 serventi.
PASSEGGERI:
607.360 soldati dell’esercito; 25.984 assaltatori imperiali; 167.216 piloti,
membri d’equipaggio e personale ausiliario delle navi; 42.782 unità
di personale tecnico e di supporto alle navi.
ARMAMENTO
5.000
Batterie Turbolaser.
5.000
Turbolaser Pesanti.
2.500
Cannoni Laser
2.500
Cannoni Ionici
768
Proiettori di Raggio Traente, in grado di agganciare astronavi da battaglia.
1
Cannone Superlaser ad arco di tiro frontale, situato nell’emisfero nord,
con una portata ottimale stimabile sui 200.000 chilometri. La sua enorme
parabola concentra l’emissione di otto raggi di sorgente periferica in
un solo punto di fuoco innanzi alla grande lente centrale, formando un
unico raggio distruttore.
DOTAZIONE
ASTRONAVI:
4 Incrociatori d’Assalto; 3.600 Navette d’Assalto; 2.840 Navette Cannoniere
Skipray; 1.860 Navi da Sbarco Planetario; 13.000 Navicelle d’Appoggio.
CACCIA
STELLARI: 7.200 unità TIE divise in 100 Stormi.
VEICOLI
DI SUPERFICIE: 4.483 Semoventi Juggernaut; 1.420 Mezzi Corazzati a Repulsione,
1.420 Repulsori, 1.400 Camminatori AT-AT; 1.400 Camminatori AT-ST; 355
Fortezze Volanti, 178 Basi Mobili di Comando.